A S. Maria del Monte - 21 maggio

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Dopo il doppio impegno del 20 (in casa, parlando alla "mia" gente), il 21 sono di nuovo "on the road".

L'occasione è l'incontro a Saludecio, al circolo ARCI di S. Maria del Monte, tra la lista di Davide Garavaglia e gli abitanti della frazione che, fino a poco tempo fa era la "roccaforte saludecese" del PCI, ora svilita nel ruolo di quartiere dormitorio e sacrificata all'altare degli oneri di urbanizzazione da amministratori poco accorti e più attenti alle esigenze di cassa che non a quelle della popolazione.

Sono stati costruiti, in questa zona, decine e decine di appartamenti negli utlimi cinque anni, un crinale rovinato epr sempre, un carico antropico devastante per una piccola comunità.

Il tutto senza aver previsto uno spazio di aggregazione, un luogo per lo sport: insomma le condizioni minime per vivere decentemente e con un minimo di qualità di vita.

Il tutto in cambio (sullo specifico ci torniamo dopo) "in cambio" di un marciapiede - indispensabile, of course, da quelle parti lo aspettavano da 20 anni - sul quale frotte di saludecesi (vecchi e nuovi) trottano per la passeggiata serale guardando con odio le auto che sfrecciano a velocità indicibili (e qui ci sarebbe da dire molto).

Il 15 non avevo avuto modo di ascoltare la presentazione di Davide e dei suoi ragazzi, ma di leggere il loro programma pieno di idee (alcune geniali) e progetti (molti dei quali ambiziosi) sì. E la presentaione di ieri sera non è stata inferiore alle aspettative.

Alle fine il dibattito si accende sulla questione del "marciapiede" S. Maria del Monte - S. Rocco: qualcuno dal pubblico (carinamente), sovrapponendosi all'intervento di un signore del pubblico (che entra nel merito degli indici di edificabilità), simpaticamente urla che l'opera "ce l'avete sul gozzo !" (il riferimento è ovvio: l'opera che si attendeva da 20 anni è stata realizzata da Sanchini e quini voi "di sinistra" siete invidiosi).

Alla provocazione (che ci sta) il gruppo di Davide risponde con pacatezza (Carlo Forlani) e con la "forza dei numeri" (Alessandro Lappi) oltre che con la corale grinta di tutto il resto del gruppo (Garavaglia in testa).

E ora di prendere la parola e lo faccio (chiudendo la serata): guardo diritto nelle palle degli occhi il signore di cui (allo stato attuale) ignoro il nome, ma di cui intuisco la qualifica, e gli chiedo di pensare a quanto sia costato a Saludecio e a S. Maria del Monte quella lingua d'asfalto che li congiunge a S. Rocco. Un crinale perso per sempre, un carico di popolazione inaccettabile per la qualità di vita che sarebbe opportuno assicurare. La questione è semplice: per le una tantum degli oneri di urbanizzazione (cui si è costretti a ricorrere per chiudere i bilanci e fare le opere necessarie) abbiamo comprimesso per sempre la bellezza delle nostre colline. Niente male per un territorio che di bellezza dovrebbe vivere. Secondariamente: spiego all'incauto provocatore che ritengo scandaloso che un Comune debba ottenere un misero 9% di finanziamento dalla Provincia per un'opera così importante (anche negli importi), ma gli spiego - anche - che quello è il risultato tangibile della posizione isolazionista che il loro attuale sindaco ha assunto negli ultimi cique anni.

L'applauso che strappo (assieme, forse, a qualche voto "non politico" che convergerà su di me, da destra e da sinistra...) non è di circostanza: inizio a pensare che diventare consigliere provinciale non sia più una missione impossibile, solo difficile.

Dall'inizio della campagna elettorale ho incontrato oramai circa 500 persone (quasi il 10% dell'intero corpo elettorale), per la fine saranno - credo - più di 1.000; è ora di far funzionare il passaparola.

Domani (22 maggio) giornata tranquilla: "solo" l'ultimo consiglio dell'Unione e la cena con Vasco Errani, dopodiché week end dedicato alla famiglia (notizia positiva: mio figlio mi riconosce ancora...) e alla distribuzione di programmi e santini elettorali a Mondaino. Mancano 15 giorni al voto, cìè da intensificare gli sforzi e "visitare" i Comuni di Montefiore e Montescudo.

Ma ci stamo muovendo anche in quella direzione...

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