A Montegridolfo - 26 maggio
A Montefiore e Saludecio - 28 maggio
Meno nove. Giovedì.
Realizzo il fatto che ho praticamente fatto campagna elettorale a Saludecio (peraltro divertendomi molto), non che la cosa mi dispiaccia - anzi - mi sovviene il fatto che magari curare un po' più casa mia (Mondaino) non sarebbe male. D'altra parte domattina (sabato 30) faremo il punto della situazione proprio a Mondaino: un po' di organizzazione sulle preferenze, il punto sulle famiglie da visitare, la distribuzione del "secondo giro" di programmi e fac simile di schede, insomma prepariamo il rush finale.
Sarà il fresco, sarà la tirata di questi giorni ma sono abbastanzateso. Fortunatamente ho programmato una mezza giornata di "riposo attivo" parto da Rimini: ci sono libri da ritirare per la premiazione del Latinus Ludus (31 maggio, domenica) ma soprattutto Mario Guaraldi - editore in Rimini - da incontrare. A Mario mi lega una amicizia sincera (tra cattocomunisti ci si intende, direbbe qualcuno...) e condivido con lui un approccio dissacratorio (o creativo, se volete) alla vita, le cose e la politica. Non ci parliamo da troppo tempo: un'ora di "confessionale" serve a entrambi per scaricare tensione ericaricare le pile.
Seconda tappa: Provincia di Rimini (ometterò i nomi delle persone incontrate: non vorrei che Brunetta, insomma, ci siamo capiti...) anche qui ci sono persone (una in particolare)con cui ho il bisogno fisico di parlare ogni paio di mesi. Trascorro due ore serene a sfogarmi, a parlare di politica riminese, di prospettive, del PD che vorrei e vorremmo... baci, abbracci e si saluta (sono già le 13, l'ufficio chiama, lo stomaco brontola). Scopro che c'è una pattuglia di "compagni/e di Rimini" che vedono nella mia candidatura (incredibile ma vero) uno dei pochi motivi per votare PD. Mi convinco, se ce ne fosse bisogno che questa corsa incredibile (e bellissima esperienza) non sarà fine a sé stessa: dall'otto giugno, comunque vada, ci sarà da lavorare. So bene che questa è l'ultima volta (ma per davvero) in cui molti "ex" voteranno per noi o, meglio, ci concederanno l'ennesima possibilità. Non possono essere delusi.
Pomeriggio di routine e di lavoro (si rientra a casa alle 20.15), cena veloce e via a Montefiore (il programma della serata prevede: Presentazione della Lista Vivere Montefiore di Geo Agostini; capatina a S. Andrea in Casale per incontrare Livia Turco e/o S. Maria del Monte per sostenere Davide Garavaglia alla fine opterò per la seconda).
Alla Falda (Montefiore Conca) tanta gente, circa 100 persone: mi viene concesso un intervento alla fine della presentazione (il "dottor Geo" lascia palco e microfono a me e Carlo Forlani). Nell'attesa incontro mio cognato (residente proprio alla Falda) con annessa nipotina... come sempre la piccola (ha quasi 4 anni) va blandita per una buona mezz'ora per ottenere abraccino e bacino ma alla fine "lo Zio Nico" la spunta (nota: Chiara è molto divertita e stupita dal vedere la faccia dello zio sui manifesti che "abbelliscono" la piazza). Siamo all'aperto e una simpatica tramontana ci sferza tutti, sono le 22.30 e il buffet con fava e formaggio incombe. Mi limito a un paio di minuti di intervento ma un paio di cose ai montefioresi le dico. Innanzitutto che come comunità hanno già vinto: infatti Filippo Berselli non sarà più il loro Sindaco (è bastato un innocente manifesto AAA Sindaco cercasi per farlo desistere dal rimettersi) ora si tratta di completare l'opera scegliendo il candidato giusto; in secondo luogo che è necessario (al solito) che la Valconca sia rappresentata nelle Istituzioni e nella provincia e che, se proprio devono votare a destra almeno votassero Massimo Pazzaglini che è di destra per davvero e ha appeso il più bel manifesto degli ultimi 30 anni (che lo ritrae in posa plastic, in canottiera, a "spalare" letame forcone in mano come "l'instancabile trebbiatore" che, forse, qualceh nostalgico ricorderà...). Risate e applausi.
Sono le 22.30, addento una fetta di ciambella e mi rimetto in macchina - decido di andare a S. Maria del Monte a "chiudere" la presentazione di Garavaglia. Al circolo ARCI atmosfera tesa e facce tirate (tra il pubblico), poi capisco perché: in sala una nutrita rappresentanza (compreso l'attuale vice sindaco) della "Lista Sanchini". Ci si scontra su concesioni edilizie e opere pubbliche. L'intento degli intervenuti (che disturbano, vociando, tutta la presentazione) è chiaro: provocare e innervosire. Davide non ci casca, i suoi se la cavano discretamente, il buon "Guto" (così lo chiamano) rimedia una figura discretamente barbina e spiegarlo è relativametne semplice: non si interviene alla presentazione (da candidato in corsa) della lista avversaria presentando il "proprio programma" (ammesso che ce ne sia uno...), peraltro in maniera scomposta e poco educata. Si chiamano cadute di stile. Lo leggo come un chiaro segno di difficoltà, di certo non è stato un bel vedere e sentire.
Mi viene concessa la parola molto tardi: mi limito a due parole (buona notte) ma sottolineo che, se quello è il loro modo di fare (degli attuali amministratori), Saludecio andrà avanti benissimo (sarcasmo), andassero pure avanti così. Sottolinea, poi, che la mia presenza costante a Saludecio è legata a un fatto fondamentale: che una Saludecio male amministrata o in difficoltà è un problema anche mio, nel momento in cui vorrò (vorremo) valorizzare un territorio.
Finale con sorpresa: nel pubblico, non visto all'arrivo (da me) c'è Massimo Pierpaolini (già consigliere provinciale per Forza Italia, già in quota PRI etc. etc.). Stretta di mano e chiaccherata aperta sul fatto che la Valconca non può non essere rappresentata in Provincia (concordo), ci raccontiamo un po' di cose su quanto rispettivamente fatto in questi ultimi anni.
Massimo è decisamente naiv, i suoi atteggiamenti (politici) estremi ma, come sempre, quando vai sulla sostanza delle cose alla fine si riesce anche a discutere pacatamente delle cose. Insomma i sinceri auguri che mi fa alla fine (rimproverandomi: dovevi farti dare un collegio sicuro !) mi fanno piacere.
La serata si conclude. Si va a nanna è passata l'una...
Postilla: vivo da sempre la politica come competizione leale, confronto di idee e progetti. Rispetto l'avversario ma, a competizione in corso ho un solo obiettivo: vincere, con tutti i mezzi (leciti) consentiti. E la competizione si gioca sul piano politico, mai su quello personale.
Sarà un passaggio naturale, alla fine di tutto questo (quando arbitro fischia, come diceva il mitico Boskov), consolare i vinti (magari sarò io da consolare) e complimentarsi con i vincitori e, come ho sempre fatto, svestirmi dai panni dell'uomo di parte per vestire quello dell'amministratore o del semplice cittadino/volontario pronto a collaborare con chiunque per il bene della mia comunità e nel mio territorio. Spero di non essere il solo a pensarla così...